Active ageing è l’ “invecchiamento attivo”, cioè l’investimento, da parte delle imprese, in una vecchiaia attiva, che ha ancora molto da dare all’azienda e alla società. Perché il talento non ha età e non si consuma con il passare degli anni. Ma sul lavoro, spesso accade esattamente il contrario. I lavoratori over 50 vengono messi da parte, nonostante esperienze, capacità, risultati.
Uno sguardo al futuro: in 10 anni come cambia lo scenario
L’Istat ha ormai certificato che nel prossimo decennio vi sarà in Italia un calo demografico importante accompagnato da un inesorabile invecchiamento della popolazione. Tra il 2015 e il 2030 ci saranno 5,1 milioni in più di cittadini con età dai 55 anni e più, mentre i 15-24enni diminuiranno, nel medesimo quindicennio, di 2,5 milioni.
(Per uno studio più approfondito su questi dati, si vedano gli Indicatori demografici Istat.)
Questa dinamica demografica sta avendo ed avrà sempre più un impatto importante sul mondo del lavoro. Nelle aziende, ogni anno cresce considerevolmente la fascia dei 50-60enni. E chi è appena entrato in questa fascia, alla luce delle riforme previdenziali, può trovarsi ancora fino a 18 anni di prestazione lavorative per arrivare alla pensione.
LEGGI ANCHE: Il coinvolgimento dei dipendenti in azienda? Arriva il metodo innovativo per misurarlo!
L’invecchiamento come problema organizzativo
Questo fenomeno dell’invecchiamento della popolazione aziendale che già da solo ha un suo impatto significativo, si somma ad altri fenomeni aziendali, rischiando di creare fenomeni parossistici dal punto di vista organizzativo.
I fattori interessanti che si sommano all’invecchiamento della popolazione aziendale sono:
- L’appiattimento delle piramidi organizzative
- Il limitato inserimento di risorse più giovani dovuto alle politiche di contenimento/riduzione degli organici
- L’allungamento delle età minime per andare in pensione
- L’introduzione continua di nuove tecnologie e la loro essenzialità nel quotidiano lavorativo
- L’obsolescenza di alcuni ruoli organizzativi o il profondo mutamento di questi ruoli in funzione della Digital Revolution
Tutti questi fattori, sommati all’invecchiamento delle popolazioni aziendali, se non governati, rischiano di generare la tempesta perfetta all’interno delle organizzazioni.
A cosa si va incontro nelle organizzazioni
Tra i fenomeni che già osserviamo nelle organizzazioni e saranno sempre più evidenti:
- la scarsa motivazione di una fascia considerevole della popolazione. Ha raggiunto il plafond nel proprio lavoro e che non vede possibilità di sviluppo pur avendo anche più di 15 anni di lavoro davanti a sé;
- il nomadismo organizzativo di lavoratori che vedono eliminare, deperire o mutare il proprio ruolo. Scomparendo la loro posizione lavorativa o non essendo più adeguati a ricoprirla, iniziano un viaggio nelle organizzazioni dove fanno faticano a riconoscersi;
- i Black holes of knowledge, ovvero la perdita di competenze e conoscenze. Non si riesce ad affiancare i detentori di questo know-how a risorse giovani per consentire la trasmissione del patrimonio di conoscenze e competenze alle nuove generazioni;
- gli Health impacts, ovvero gli effetti del sovradimensionamento dei 50-60enni in termini di condizione di salute. Questo aspetto ha un impatto sulle prestazioni lavorative a livello organizzativo.
Tutte le aziende che non vogliono
farsi trovare impreparate,
devono iniziare a ragionare
in una logica prospettica.
Le soluzioni a portata di mano: active ageing
Tutte le aziende, dalle PMI alle grandi aziende, che non vogliono farsi trovare impreparate alla tempesta demografica, devono iniziare a ragionare in una logica prospettica e sulle diverse dimensioni di questo fenomeno.
- motivazione delle risorse senior;
- previsione evolutiva delle famiglie professionali e dei ruoli organizzativi in azienda;
- diffusione e trasferimento delle competenze core in azienda;
- benessere fisico e mentale della popolazione aziendale.
Le metodologie e gli strumenti per intervenire su queste dimensioni hanno una sperimentazione consolidata e in alcune aziende vengono adottati con continuità:
- Executive Coaching per risorse senior finalizzato alla rifocalizzazione degli obiettivi professionali
- Interventi di Mentoring e Reverse Mentoring finalizzati alla diffusione, trasferimento e fertilizzazione del knowledge interno
- Interventi di analisi previsionale dell’evoluzione delle famiglie professionali in azienda
- Progetti di wellness ed health care organizzativi.
Noema HR, con l’esperienza maturata in contesti ad alta complessità, è in grado di supportare le aziende nell’individuare ed adottare strategie finalizzate all’efficace governo delle dinamiche demografiche nei prossimi 10 anni. Noema HR attua policy di Active ageing disegnate e modellate a seconda dei singoli contesti organizzativi.
LEGGI ANCHE: Welfare aziendale: aumentano le aziende favorevoli, e il business vola!