La prima Certificazione sulla Diversity: la ISO 30415:2021

Nell’ultimo decennio la capacità inclusiva delle aziende è stata messa sotto i riflettori per molteplici ragioni: etiche, organizzative e di business. Studi e numerose ricerche dimostrano come i contesti inclusivi:

  • gestiscano meglio la complessità;
  • abbiano una più elevata capacità creativa e d’innovazione;
  • sviluppino una maggiore capacità di percepire e gestire i rischi;
  • siano maggiormente attrattive per i Millennials;
  • abbiano una maggiore attrattività per gli investitori;
  • generino complessivamente maggiore valore economico.

Secondo il Diversity Brand Index 2021, la percentuale di coloro che di diversità non vogliono sentir parlare si dimezza rispetto al 2020 (dal 25,4% al 12,4%), e il 55,5% degli italiani è attento e attivo sulle tematiche della Diversity. Di questi, il 34,5% si definisce coinvolto e il 21% impegnato.
Secondo le analisi del Diversity Brand Index, le aziende che investono nelle politiche di inclusione registrano incrementi +23% dei ricavi rispetto ai marchi non inclusivi. Cresce anche la consapevolezza nella responsabilità sociale: oggi l’88% degli italiani sceglie brand inclusivi, nel 2017 era il 52%.

Per le imprese, dunque, oltre a dedicare energie su questo tema, è divenuto sempre più importante dare evidenza del proprio impegno sulla Diversity & Inclusion.
L’attualità del tema ha fatto proliferare una miscellanea di enti, istituti, società di consulenza che offrono certificazioni, attestazioni, bollini sul tema gender e sul tema Diversity. L’aspetto più positivo di questo fenomeno è stata la promozione e diffusione della Diversity & Inclusion e della parità di genere nel mondo aziendale, e più generalmente nella società.
Dall’altro lato, però, si è sviluppato anche il fenomeno del greenwashing, ovvero una precisa strategia di comunicazione volta a rafforzare la reputazione etica-inclusiva di un’impresa senza che ci sia un reale e credibile impegno dell’azienda sul miglioramento dei processi lavorativi, dei prodotti realizzati o delle policy di Diversity Management adottate.

La Certificazione ISO sulla Diversity: cosa è?

Ma ora, sulla Diversity & Inclusion verrà messa una pietra miliare: a maggio 2021 è stata pubblicata dall’ISO (International Standard Organization) la prima norma ISO 30415:2021 Human Resource Management -Diversity and Inclusion.

L’ISO è un’organizzazione internazionale indipendente e non governativa con l’adesione di 165 organismi di normazione nazionali. Riunisce esperti e tecnici per condividere le conoscenze e sviluppare standard internazionali volontari, basati sul consenso e rilevanti per il mercato, che supportano l’innovazione e forniscono soluzioni alle sfide globali.

Le sue norme, tra le quali la ISO 9001 (Qualità), la ISO 45001 (Sicurezza dei lavoratori), ISO 14001 (Ambiente) ecc., definiscono gli standard per potersi certificare e dimostrare l’impegno al miglioramento continuo di centinaia di migliaia di aziende nel mondo.

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Perché è importante la Certificazione ISO sulla Diversity

La ISO 30415:2021 va a coprire un vuoto normativo e a fare chiarezza in un settore giovane come la D&I. Ora le organizzazioni che desiderano darsi degli standard internazionali ed evidenziare il proprio impegno sulla capacità di valorizzare le diversità ed essere inclusive hanno a disposizione un sistema di certificazione collaudato da più di mezzo secolo che rappresenta l’unico sistema di certificazione universalmente riconosciuto.

A chi si rivolge la Certificazione ISO?

Nello specifico, questa norma sulla Diversity ha l’obiettivo di rappresentare una guida sulla D&I per le organizzazioni, la loro governance, i leader, i collaboratori e, in generale, gli stakeholder. Si rivolge a tutti i tipi di organizzazioni: pubbliche, private, non profit, indipendentemente dalle dimensioni o tipologia di attività.

La norma ISO 30415:2021 definisce i requisiti fondamentali per la D&I:

  • responsabilità associate
  • azioni consigliate
  • misure suggerite
  • potenziali risultati.

A cosa serve la Certificazione ISO?

La finalità della norma non è imbrigliare l’organizzazione in un sistema di procedure, ma offrire un modello che consenta alle organizzazioni di innescare un processo di miglioramento continuo delle capacità inclusive e di valorizzazione delle diversità. In tal senso, la ISO 30415 riconosce che ogni organizzazione è diversa e che il vertice aziendale deve definire l’approccio più appropriato alla propria organizzazione, in base al contesto e agli obiettivi. E quindi sviluppare progetti di Diversity Management adatti alle proprie realtà ed esigenze.

La norma, naturalmente, si focalizza sui processi di gestione delle risorse umane in azienda ma non solo. Adeguarsi e certificarsi ISO 30415 significa aver messo “sotto controllo” processi HR fondamentali quali:

  • la pianificazione del personale
  • il reclutamento e la selezione
  • i processi di induction
  • la formazione
  • lo sviluppo ed il performance management
  • i piani di sviluppo
  • le politiche retributive.

Ma la norma si rivolge all’azienda nel suo complesso prevedendo che l’impresa monitori, per esempio, anche i processi di business, procurement e relazioni esterne.

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