Il Coaching post maternità è un’applicazione del Business Coaching, uno strumento estremamente versatile e quindi facilmente applicabile a tutti i “rientri” in un contesto organizzativo dopo un’assenza prolungata.

Nel caso di un percorso di affiancamento post maternità, il supporto del Coach è indirizzato alle donne lavoratrici che ritornano al lavoro dopo la nascita di un figlio. Ma un percorso del genere può essere progettato anche per assenze dovute a infortuni, malattie, aspettative, congedi e rimpatri dopo permanenze all’estero.

Rientro dopo la maternità: una questione di equilibri

La nascita di un figlio è un avvenimento che modifica profondamente molti aspetti della vita di una donna e di chi le sta accanto. La presenza di un figlio impone la ricerca di nuovi equilibri sia nella sfera famigliare che in quella lavorativa. Per questo, un nuovo approccio della donna lavoratrice che torna alla sua routine dopo la maternità è fondamentale. Allo stesso tempo, non si può prescindere da una gestione illuminata del suo rientro da parte dell’azienda.

L’obiettivo finale di un Coaching post maternità è sempre quello di garantire il benessere personale e la soddisfazione professionale del dipendente. Nonché ovviamente un vantaggio competitivo all’azienda.

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Com’è strutturato un Coaching post maternità?

Il Coaching post maternità è un percorso individuale concordato con il singolo lavoratore ma sempre inserito nel contesto aziendale in cui il lavoratore agisce. Il dialogo, quindi, è costantemente aperto anche con l’azienda.

A grandi linee, le fasi della progettazione di questo percorso sono:

  1. Incontro preliminare con la committenza (l’azienda): il Coach si interfaccia con l’azienda, rappresentata dalle Risorse Umane e dal Responsabile della struttura dove rientrerà la risorsa. In questa fase si condivide la storia organizzativa della persona, le sue caratteristiche, la motivazione dell’assenza, il ruolo che andrà a ricoprire, le aspettative del Responsabile nel breve/medio periodo rispetto alla sua performance. In questo primo incontro il Coach illustra le modalità operative di realizzazione del percorso di Coaching.
  2. Secondo incontro preliminare: in questa fase, il Coach incontra la figura direttamente interessata e il Responsabile. Si condividono quindi le aspettative di entrambi e le caratteristiche del percorso. Qualora ci siano i presupposti per poter proseguire, si concorda la data per la prima sessione. I percorsi di questo tipo prevedono di solito dalle 8 alle 12 sessioni (ognuna di circa 1 ora e mezza) a distanza l’una dall’altra di circa 3 settimane.
  3. Sessioni di affiancamento: il Coach supporta la persona nell’individuazione dell’obiettivo da raggiungere verificandone l’avanzamento e supportando il Coachee nei momenti di difficoltà nelle sessioni successive. Gli obiettivi professionali e personali sono quindi messi a punto in base alle esigenze della lavoratrice, sempre però in funzione delle aspettative condivise nell’incontro della Fase 1, quello “tripartito
  4. Incontro intermedio e verifica finale: il percorso prevede un incontro intermedio con il Responsabile, per condividere lo stato di avanzamento rispetto al reinserimento della persona. In conclusione, un incontro di verifica finale che chiude il percorso di Coaching post maternità.

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I vantaggi di un percorso di Coaching post maternità

  • Rapido reinserimento della persona all’interno del tessuto organizzativo e del team di lavoro.
  • Riduzione della conflittualità, anche latente, che spesso si genera nei casi di rientro dopo assenze prolungate attraverso la condivisione chiara delle reciproche aspettative.
  • Coinvolgimento della lavoratrice, che sentendosi accudita e messa al centro di un progetto di valorizzazione dà il meglio di sé e ne beneficia professionalmente.
  • Focalizzazione delle energie della lavoratrice sugli aspetti core della prestazione, evitando distrazioni.
  • Ridefinizione del ruolo professionale della dipendente.

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