COSA TROVI IN QUESTO ARTICOLO
1. Fondi Interprofessionali: cosa sono e la normativa di riferimento
2. I principali Fondi Interprofessionali
3. Come si ottiene un finanziamento: quali sono gli strumenti di erogazione?
4. Quali sono i vantaggi della Formazione finanziata?
5. Conclusioni
Fondi Interprofessionali: cosa sono e la normativa di riferimento
I Fondi Interprofessionali (il nome corretto è “Fondi Paritetici Interprofessionali”, ma per semplicità, li chiameremo Fondi Interprofessionali) sono il principale strumento con cui è possibile per le aziende finanziare la propria formazione continua.
I Fondi Interprofessionali sono organismi di natura associativa fondati attraverso accordi tra le Parti Sociali, ovvero tra i sindacati dei lavoratori e i rappresentanti datoriali e sono stati istituiti nel 2000 con la Legge 388.
La norma stabilisce che le aziende possono scegliere di destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati all’INPS — il cosiddetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”— a uno dei fondi interprofessionali.
Questo contributo veniva già versato all’INPS sulla base della Legge n. 845 del 1978 con cui viene istituito il mutuo soccorso per sussidio di disoccupazione e che prevedeva, per l’appunto, che lo 0,30% versato per la contribuzione dei propri dipendenti venisse destinato alla loro formazione.
I Fondi per la formazione finanziata sono monitorati e vigilati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso la sua Agenzia ANPAL che, con la circolare 10/2018, ha emanato le Linee Guida sulla gestione delle risorse finanziarie attribuite ai Fondi Paritetici Interprofessionali.
Per riepilogare quindi le fondamentali norme di riferimento:
- Legge 845/78 – che stabilisce il versamento dello 0,30% da destinare ad attività di formazione;
- Legge 388/2000 – che definisce l’istituzione dei Fondi Interprofessionali
- Circolare ANPAL 10/2018 che introduce le Linee Guida sulla gestione delle risorse attribuite ai Fondi.
I principali Fondi Interprofessionali
Dal 2000, anno della loro istituzione, i Fondi Interprofessionali dedicati alla formazione finanziata autorizzati dal Ministero del Lavoro sono stati 22, di cui ad oggi ne risultano attivi 19 Fondi:
- 16 per il personale dipendente
- 3 dedicati ai dirigenti.
A breve presenteremo il funzionamento dei principali Fondi attivi in Italia secondo il XXI Rapporto di ANPAL sulla Formazione Continua per i dipendenti e per i dirigenti.
Abbiamo scelto di concentrare la nostra attenzione su questi Fondi Interprofessionali perché, secondo quanto riportato nel Rapporto ANPAL, sono quelli che convogliano la maggior parte delle risorse, quindi i più scelti dalle aziende italiane per finanziare le proprie attività di formazione continua.
- FONDIMPRESA
- FORTE
- FONARCOM
- FBA – FONDO BANCHE ASSICURAZIONI
- FONDIRIGENTI
- FONDIR
Come si ottiene un finanziamento: quali sono gli strumenti di erogazione?
Conto Formazione (o Conto individuale o Conto aziendale)
Il Conto Formazione è più idoneo per le grandi aziende, essendo la sua quantificazione direttamente legata al numero di dipendenti per i quali viene versata la quota di accantonamento. Vale la pena di evidenziare come, essendo le risorse di questi conti considerate di fatto “risorse proprie delle aziende” le procedure di funzionamento siano generalmente semplificate.
Vale la pena di evidenziare come, essendo le risorse di questi conti considerate di fatto “risorse proprie delle aziende” le procedure di funzionamento siano generalmente semplificate.
Avviso
Per le aziende di dimensioni minori, è generalmente più conveniente accedere alle risorse messe a disposizione per finanziare la propria formazione attraverso lo strumento dell’Avviso.
In questo caso, ciascuna azienda presenterà un proprio progetto che sarà valutato dal Fondo secondo un sistema di valutazione trasparente ed indicato nell’avviso stesso, in concorrenza con tutte le altre aziende che parteciperanno alla valutazione.
Anche se il finanziamento non può considerarsi certo (non è detto che si sarà nei primi posti della graduatoria), è pur vero che in linea di massima le aziende con questa modalità accedono a quote di finanziamento superiori – a volte molto superiori – a quanto da loro effettivamente versato.
Per fare un esempio, un’azienda di 50 dipendenti del settore del Commercio versa ogni anno al proprio Fondo di riferimento circa € 2.500 e, a seconda del Fondo prescelto, potrebbe arrivare a chiedere anche € 10.000,00 su un Avviso.
Ogni Avviso erogato dai diversi Fondi potrà essere dedicato a tematiche specifiche (es. innovazione, sostenibilità ambientale), o di carattere generalista (in cui le aziende possono chiedere finanziamenti per la formazione in azienda sui temi più diversificati), e può prevedere al suo interno il finanziamento di piani formativi aziendali (dedicato a una singola azienda), interaziendali (progetti dedicati a più aziende tra loro accomunate da uno stesso fabbisogno formativo), settoriali (per più aziende di uno stesso settore merceologico) o territoriali (per più aziende ubicate su uno stesso territorio).
Voucher formativo (o Piani individuali)
Alcuni Fondi Interprofessionali mettono a disposizione, con modalità anche in questo diversificate da Fondo a Fondo, il cosiddetto strumento del “voucher formativo”, che dà la possibilità di acquistare corsi anche in ambito interaziendale o universitario, come corsi a catalogo, seminari, master.
In questo caso, dopo una prima fase autorizzativa, le procedure di gestione e rendicontazione sono estremamente snelle e pertanto lo strumento del Voucher diventa uno strumento molto utile per gestire necessità di singoli dipendenti o di piccoli gruppi di loro.
Quali sono i vantaggi della formazione finanziata?
Il funzionamento di questi strumenti appena citati è estremamente diversificato e cambia moltissimo da Fondo a Fondo, ma possiamo cercare di tracciare alcuni elementi di continuità:
- Le aziende che hanno un Conto Formazione possono accedere alle proprie risorse in qualunque momento, fino al loro azzeramento. Il Conto Formazione, in ogni caso, si alimenta di mese in mese, per cui con una buona programmazione le aziende possono garantirsi attività formative durante tutto l’arco dell’anno.
- Gli Avvisi vengono pubblicati per lo più con cadenza annuale: al loro interno viene specificato quali aziende possono partecipare (ad esempio in linea di massima sono escluse le aziende che hanno un proprio Conto Formazione), quanto ogni singola impresa potrà richiedere, tempi e modalità per effettuare le spese ed ottenere i rimborsi.
- Per i Voucher, le scelte dei Fondi in linea di massima sono due: o pubblicare un Avviso specifico, che prevede che le imprese cerchino i propri corsi “a mercato”, oppure autorizzare un proprio catalogo/bacheca dei corsi erogati da Enti di Formazione “accreditati” presso il Fondo stesso. In questo secondo caso, le aziende aderenti potranno selezionare i corsi di formazione solo tra quelli già autorizzati dal Fondo.
- Per ognuno di questi strumenti (tranne per i Voucher nel caso del catalogo già scelto dal Fondo), le aziende per accedere ai finanziamenti dovranno presentare un piano dettagliato in cui specificano le analisi dei fabbisogni, i corsi che intendono effettuare e i relativi costi. Tali piani dovranno essere condivisi con le Parti Sociali, e successivamente valutati ed autorizzati dal Fondo a cui si aderisce, che diffonderà le valutazioni in graduatorie pubbliche.
Conclusioni
Per riepilogare, quindi, si possono focalizzare i seguenti punti sui Fondi Interprofessionali 2022:
- I Fondi Interprofessionali sono stati istituiti con la Legge 388/2000, e sono organismi di natura associativa fondati attraverso accordi tra le Parti Sociali.
- I Fondi Interprofessionali sono vigilati e monitorati dal Ministero del Lavoro attraverso l’ANPAL.
- I Fondi attualmente attivi in Italia sono 19, di cui 16 dedicati al personale dipendente e 3 ai dirigenti.
- I principali strumenti per erogare i finanziamenti sono: il Conto Formazione (o Conto Aziendale), gli Avvisi, i Voucher/Piani individuali.
- Per accedere ai finanziamenti, a prescindere dagli strumenti a disposizione, le aziende devono presentare un proprio Piano formativo che deve essere condiviso con le Parti Sociali e autorizzato dal Fondo a cui si aderisce.
Elga Apostoli
Responsabile Area Formazione Finanziata Noema HR