Certificare la Parità di genere con le norme ISO

Il tema della parità di genere è un argomento di fortissima attualità nei contesti aziendali e non solo. Nella classifica del Gender Equality Index dello European Institute for Gender Equality, l’Italia si colloca in 14ma posizione, con un punteggio di 63,5 punti su 100, inferiore di 4,4 punti alla media UE.

L’emergenza Covid, purtroppo, ha enfatizzato alcuni fenomeni già evidenti. Dei 622mila posti di lavoro persi nel terzo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, secondo l’Istat, 344mila (il 55,3%) riguardano donne. Proprio per l’acutizzarsi di fenomeni di discriminazione di genere, il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che il governo ha trasmesso alla Commissione UE nella serata del 30 aprile 2021, dedica un’attenzione particolare alle donne e all’esigenza di costruire una strategia per favorire l’occupazione femminile.

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Cosa prevede il PNRR in merito all’equità di genere?

Tra i numerosi punti previsti dal PNRR, ha destato un grande interesse la definizione di un Sistema Nazionale di Certificazione della Parità di Genere per incentivare le imprese ad adottare “policy adeguate a ridurre il divario di genere”.

Il tema della certificazione è in generale argomento delicato e articolato, sul tema della equità di genere in azienda lo è ancor di più. Le prime domande “banali” potrebbero essere:

  • A chi si rivolgerà tale certificazione? (In effetti in un Paese dove ci sono numerose PMI e micro-imprese, la risposta non è poi così banale.)
  • Quali saranno i criteri e i requisiti minimi per la Certificazione sulla parità di genere in Italia? E come verranno modulati in funzione della dimensione, settore, collocazione geografica, ecc.?
  • Quale/quali saranno gli organi preposti alla Certificazione?
  • Quali saranno le sanzioni per le aziende che non si certificano? In un Paese dove ancora molte aziende preferiscono pagare la sanzione piuttosto che adeguarsi alle quote di assunzioni minime per i disabili, anche questo è un aspetto tutt’altro che banale che non va trascurato.

Qual è la scelta migliore per certificarsi?

Attualmente, tranne che per gli aspetti amministrativo-contabili, dove il sistema di Certificazione dei bilanci è consolidato, l’unico ecosistema di Certificazione Internazionale e affidabile è il “Sistema” ISO (International Standard Organization).

L’ISO è un’organizzazione internazionale indipendente e non governativa con l’adesione di 165 organismi di normazione nazionali. Riunisce esperti e tecnici per condividere le conoscenze e sviluppare standard internazionali volontari, basati sul consenso e rilevanti per il mercato, che supportano l’innovazione e forniscono soluzioni alle sfide globali. Le sue norme, tra le quali la ISO 9001 (Qualità), la ISO 45001 (Sicurezza dei lavoratori), ISO 14001 (Ambiente), ecc. definiscono gli standard per potersi certificare e dimostrare l’impegno al miglioramento continuo di centinaia di migliaia di aziende nel mondo.

Le certificazioni sulle norme ISO sono già oggi:

  • riconosciute legalmente,
  • inserite nelle visure camerali delle aziende,
  • abilitanti per poter operare in alcuni settori,
  • richieste come requisiti obbligatori o preferenziali nelle gare pubbliche e private.

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Le ISO per certificare la parità di genere

Non molti ne sono a conoscenza, ma l’ISO – International Standard Organization sul tema della diversità di genere sul lavoro mette a disposizione ben due norme molto importanti, che vale la pena approfondire.

La ISO sulla Responsabilità Sociale

La ISO 26000:2010 ovvero la norma che guida per tutte le tipologie di organizzazioni, sulla Responsabilità Sociale. In questa norma vengono previste le azioni finalizzate a “Promuovere l’uguaglianza di genere ed emancipare le donne” e i principali temi e questioni di responsabilità sociale che includono i diritti umani, le pratiche di lavoro, l’ambiente, le pratiche operative eque, le questioni dei consumatori e il coinvolgimento della comunità, che comprendono, tra le altre cose, i principi di pari opportunità e non discriminazione.

La ISO sulla Diversity and Inclusion

La recentissima ISO 30415:2021 – Human Resource Management – Diversity and Inclusion è stata pubblicata a maggio 2021. Questa nuova ISO va a coprire un vuoto normativo e fa chiarezza in un settore giovane come la Diversity & Inclusion, e dunque anche sulla diversità di genere. Oggi, finalmente, le organizzazioni che desiderano darsi degli standard internazionali ed evidenziare il proprio impegno sul tema della Gender Equality nel lavoro hanno a disposizione un sistema di certificazione collaudato da più di mezzo secolo, che rappresenta l’unico sistema di certificazione universalmente riconosciuto.

La norma consente all’organizzazione anche di scegliere su quale diversità “misurarsi” ed essere certificata. Dunque l’azienda che desidera far verificare la propria Gender Equality da un Organismo di Certificazione ha a disposizione un ecosistema di certificazione già pronto, affidabile e con standard internazionali.

L’Organismo di certificazione che verrà a verificare la compliance dell’organizzazione con la ISO 30415:2021 verificherà soprattutto i processi HR, tra cui:

  • la pianificazione del personale
  • il reclutamento e la selezione
  • i processi di induction
  • la formazione
  • lo sviluppo ed il performance management
  • i piani di sviluppo
  • le politiche retributive.

La norma ISO 30415:2021 consente alle aziende di scegliere su quale tipo di diversità “misurarsi” ed essere certificata. Se vuole certificarsi solo sulla parità di genere, potrà farlo senza preoccuparsi degli standard che possiede sugli altri tipi di diversità.

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Chi certifica la parità di genere in azienda?

Quando si parla di un ecosistema di certificazione affidabile, non bisogna solo pensare all’aspetto di normazione, ma anche al tema degli Organi che devono verificare la compliance delle organizzazioni alle norme sulle quali richiedono di certificarsi.

Affidarsi all’ecosistema ISO significa poter contare su Organismi di Certificazione accreditati che hanno il compito di verificare, attraverso degli audit sèecifici, la compliance dell’impresa alla norma, attraverso un processo di verifica e certificazione molto serio, professionale e scrupoloso.

Nella ricerca di un Organismo di Certificazione per la Gender Equlity sarà opportuno verificare che:

  1. l’Organismo abbia un sistema di gestione delle attività di certificazione documentato e verificabile, per esempio le qualifiche e la formazione dei propri ispettori

  2.  

    l’Organismo abbia un organo interno che verifichi le attribuzioni di certificazioni al fine di rilevare incongruenze, non conformità, indipendenza, rispetto al rilascio della certificazione

  3.  

    l’Organismo abbia un Comitato esterno imparziale che sorvegli sull’operato dell’organismo e sulla sua indipendenza

  4.  

    l’Organismo debba sostenere verifiche continue programmate e no da parte del proprio Ente di accreditamento

  5.  

    l’Organismo abbia dei canali aperti e facilmente accessibili per poter segnalare reclami da parte di aziende certificate ed enti di accreditamento

  6.  

    l’Organismo sostenga verifiche su tutti i certificati emessi senza alcun preavviso da parte del proprio Ente di accreditamento

  7.  

    i passi essenziali da compiere per certificarsi sulla Gender Equality

Per un’azienda che desidera ottenere la ISO 30415:2021 o la ISO 26000:2010 e certificare la parità di genere i passi sono semplici:

  1. Avviare una gap analysis rispetto ai requisiti della norma, in autonomia o affiancati da esperti
  2. Implementare le azioni per colmare i gap rispetto alla norma, in autonomia o affiancati da esperti
  3. Contattare un Organismo accreditato di Certificazione per programmare l’audit di certificazione.

Per un’azienda, avviare oggi un percorso di certificazione sulla parità di genere attraverso il sistema ISO è la modalità più sicura ed affidabile per veder riconosciuto in futuro il proprio impegno. Tenendo in considerazione soprattutto quanto enunciato dal PNRR.

Quello che raccomandiamo è di essere molto scrupolosi se si vuole intraprendere un percorso di certificazione sulla Gender Equality. Alcune associazioni, società private garantiscono con bollini, attestati, ecc di valutare e misurare la parità di genere in azienda. Ma il loro “sistema” o modello di certificazione non ha standard internazionali e non è riconosciuto a livello legale.

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