Sono a disposizione gli incentivi per lo smart working, lo hanno deciso la regione Lombardia e la Regione Lazio.
In questo periodo molto difficile, tutte le aziende che hanno potuto farlo, hanno messo i propri collaboratori in smart working “coatto”. Le condizioni in cui si è diffusa questa modalità di lavoro a distanza sono però evidentemente innaturali sia per genesi (causa di forza maggiore), sia per applicazione del lavoro agile. Il quale avviene in modalità molto lontane dal normale contesto di applicazione.
Smart working all’epoca del Coronavirus
Paradossalmente, proprio i valori che sono le fondamenta dello smart working sono negati da questa applicazione diffusa ma coatta.
La libertà, per esempio, di scegliere dove distribuire la nostra presenza fra ufficio, co-working, hub aziendali e naturalmente casa, ci è negata. Ma anche la fiducia tra datore di lavoro e lavoratore, elemento essenziale alla base dello smart working, viene meno, perché è sostituita da un “siamo obbligati a farlo”.
Quando questo tipo di “smart working da emergenza” sarà terminato, ci porteremo a casa una consapevolezza importante: Si può fare! Ma sarà importante acquisirne anche un’altra: Facciamolo bene!
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Gli incentivi per lo smart working dalle Regioni per le aziende
Introdurre e sviluppare correttamente lo smart working in azienda significa ragionare a 360° su tutti gli aspetti che lo riguardano:
- Giuslavoristico, ovvero tutti quegli aspetti normativi che regolano il rapporto di lavoro nella nuova modalità agile.
- Tecnologico, ovvero gli aspetti ITC funzionali a mettere nelle condizioni lo smartworker di essere efficace come in ufficio.
- Architettonico, tutti gli aspetti legati alla riorganizzazione degli spazi in azienda, per esempio con meno postazioni e più sale meeting.
- Umano, ovvero tutti quegli aspetti legati all’impatto che lo smart working ha sul modo di lavorare delle persone, nelle competenze, nelle relazioni, nelle motivazioni.
Molte aziende, anche prima dell’emergenza Coronavirus, hanno adottato soluzioni “fai da te” che trascurano uno o più aspetti di quelli sopra citati. Oggi, queste aziende hanno a disposizione uno strumento importante per finanziare un’introduzione strutturata dello smartworking: gli incentivi per lo smart working erogati dalle Regioni.
La Regione Lazio e la Regione Lombardia infatti hanno deciso di supportare le aziende con Avvisi Pubblici che concedono finanziamenti molto interessanti.
Cosa prevedono gli incentivi per lo smart working
A chi sono rivolti
Possono partecipare al bando grandi e micro-imprese a partire da 3 dipendenti.
Cosa viene erogato
Alle aziende viene messo a disposizione un voucher aziendale, a fondo perduto.
Cosa viene finanziato
Il voucher serve per la fruizione di:
- servizi di consulenza e formazione finalizzati all’adozione di un piano di smart working;
- acquisto di “strumenti tecnologici” funzionali all’attuazione del piano di smart working.
Ora non ci sono più alibi per le aziende, hanno avuto la dimostrazione che lo smart working si può fare e da oggi hanno lo strumento per finanziarne un’introduzione ben strutturata. Buon lavoro a tutti!
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Noema HR in questo ambito offre i servizi di presentazione,
gestione e rendicontazione del piano da presentare alla Regione.
Inoltre, è in grado di offrire la consulenza organizzativa per introdurre
lo smart working in azienda.